Suoni e parole, il jazz nel distopico scenario contemporaneo
Note sparse. Antonio Apuzzo e Roberto Ottaviano artefici di due album dal forte valore musicale e etico: «Musiche insane » e «Resonance & Rapsodies»
“Partiamo proprio dai New Strikers di Antonio Apuzzo che hanno inciso Musiche insane (Alfa Music, 2020), un album dall’originale copertina di Paul Whitehead (creatore di famose cover per i Genesis) in cui i suoni interagiscono spesso con le parole. Le canta la voce inconsueta e ricca di pathos di Marta Colombo che dà spessore a liriche scritte dal leader, da lei stessa o riprese da James Joyce, Dylan Thomas e Cesare Pavese; gli inserti recitati nei nove brani dell’album sono, invece, della poetessa Jolanda Insana (1937-2016), una sperimentatrice dal linguaggio corrosivo. Il sestetto acustico con la Colombo, Apuzzo (sassofoni e clarinetti), Valerio Apuzzo (tromba), Luca Bloise (marimba), Sandro Lalla (contrabbasso) e Michele Villetti (batteria) tesse un narrazione sonora in forma di suite, usando canzoni eterodosse, improvvisazioni free e blues irregolari, connessi e fusi grazie ai versi della Insana. Ne viene fuori un panorama sonoro inquieto e visionario, che disegna il distopico scenario contemporaneo non senza slanci poetici e “asciutte” speranze.”
di Luigi Onori
EDIZIONE DEL 02/06/2021
Fonte: https://ilmanifesto.it/suoni-e-parole-il-jazz-nel-distopico-scenario-contemporaneo/